Lo Scheletro della Donna di Ostuni esposto al Museo di Civiltà preclassiche

Ph: Marcello Carrozzo. Scheletro Donna di Ostuni esposto al Museo Civiltà preclassiche
Non più solo un calco: martedì 12 Maggio 2015 alle ore 18.30 la Donna di Ostuni, l’eterna madre più antica del mondo, sarà ammirabile in tutte le sue ossa. Completata la delicata composizione dello scheletro originale dell’interessante reperto denominato scientificamente “Ostuni 1”, riferibile ad una donna di circa 20 anni e databile a 28.000 anni fa, rinvenuta con i resti del suo feto in grembo in una grotta sulle alture ostunesi di Santa Maria d’Agnano.
Martedì 12 Maggio alle ore 18:30 è prevista la cerimonia di presentazione al pubblico presso il Museo in via Cattedrale, con relazioni del professore che ha curato la composizione, Donato Coppola, e del professore Eligio Vacca del Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari.
Prenderanno parte alla cerimonia il sindaco di Ostuni, Gianfranco Coppola, il Soprintendente per i Beni Archeologici della Puglia, Luigi La Rocca e altre autorità invitate. L’interessante reperto sarà visitabile nella sala paleolitica del Museo di “Civiltà preclassiche della Murgia meridionale” di Ostuni, presso la Chiesa di San Vito Martire tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 12.
I resti dell’eccezionale rinvenimento, effettuato dall’equipe dell’archeologo Donato Coppola nella grotta nonché santuario di Santa Maria di Agnano, sono stati collocati in una speciale teca attrezzata al fine di riunire simbolicamente la madre ed il nascituro.
I resti antropologici originali sono contornati dai calchi di scavo della stessa sepoltura Ostuni 1 e da quello di Ostuni 2, quest’ultimo di 30.000 anni fa. La sala del diorama, con una realistica ricostruzione del seppellimento e della grotta, conclude l’illustrazione dei resti.
Un momento tanto atteso che era stato annunciato verso la fine dello scorso anno in occasione della partecipazione dello staff del Museo alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum. “L’esposizione dello scheletro originale diventerà il punto di forza del Museo archeologico e della stessa Città bianca e il giorno in cui sarà mostrato al pubblico segnerà il momento chiave per proiettare verso una dimensione mondiale il Museo stesso, luogo dell’esposizione, e il Parco Archeologico di Santa Maria d’Agnano, luogo del ritrovamento” è quanto evidenzia il Presidente della Istituzione museale, Michele Conte,
Oltre allo scheletro originale della gestante di età paleolitica, i prossimi obiettivi vedono l’affiancamento alle audio guide già presenti, di un servizio interattivo per migliorare la fruizione dei contenuti all’interno del Museo adoperando i propri smartphone e tablet. E chissà se tra le inattese novità e le proposte da non si possa attraverso un concorso di idee trovarle un nome degno del suo antico fascino, e lasciarci alla spalle il nome asettico (seppur scientifico) “Ostuni 1”. “Ottima idea, sicuramente da lanciare”, coglie al volo il Presidente del Museo, Michele Conte.
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